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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1545

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[p. 223 modifica] i segni ai pensieri. A me pare ch’io fossi uno di questi (22 agosto 1821).


*    L’uomo senza la speranza non può assolutamente vivere, come senza amor proprio. La disperazione medesima contiene la speranza, non solo perché resta sempre nel fondo dell’anima una speranza, un’opinione, direttamente o quasi direttamente, ovvero obbliquamente contraria a quella ch’è l’oggetto della disperazione, ma perché questa medesima nasce ed è mantenuta dalla speranza o di soffrir meno col non isperare né desiderare piú nulla; e forse anche con questo mezzo, di goder qualche cosa; o di esser piú libero e sciolto e padrone di se e disposto ad agire a suo talento, non avendo piú nulla da perdere, piú sicuro, anzi totalmente (se è possibile e vedi la p. 1477) sicuro in mezzo a qualunque futuro caso della vita ec.; o di qualche altro vantaggio [p. 224 modifica]simile; o finalmente, se la disperazione è estrema ed intera, cioè su tutta la vita, di vendicarsi della fortuna e di se stesso, di goder della stessa disperazione, della stessa agitazione, vita interiore, sentimenti gagliardi ch’ella suscita ec. Il piacere della disperazione è ben conosciuto, e quando si rinunzi alla speranza e al desiderio di tutti gli altri, non si lascia mai di sperare