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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1653

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*   Il fanciullo non può contenere i suoi desiderii, o difficilmente, secondo ch’egli è piú o meno assuefatto a soddisfarli. L’uomo difficilmente concepisce un desiderio cosí vivo come il menomo de’ fanciulli, e di tutti facilmente è padrone; benché certo non abbia cambiato natura e la vita umana si componga tutta di desiderii, e l’uomo (o l’animale) non possa vivere senza desiderare, perché non può vivere senz’amarsi, e questo amore, essendo infinito, non può esser mai pago. Tutto dunque è assuefazione nell’uomo. Questa osservazione si può estendere a tutte le passioni e a tutte le parti esteriori ed interiori dell’uomo e della sua vita (8 settembre 1821).


*   Ho detto altrove che il troppo produce il nulla, e citato le eccessive passioni e le estreme sventure, il pericolo presente e inevitabile che dà una forza e tranquillità d’animo anche al piú vile, una disgrazia sicura e che non può fuggirsi ec., che non producono già l’agitazione, ma l’immobilità, la stupidità, una specie di rassegnazione non ragionata, in maniera che l’aspetto dell’uomo in tali casi è bene spesso affatto simile a quello dell’indifferente, ed un bravo pittore non lo farebbe distinguere dall’uomo il piú noncurante ec., eccetto per un’aria di meditazione stupida ed una fissazione di occhi in qualsivoglia parte. Aggiungo