Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1758

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*   Alla p. 1723. Il caso della persona che ho detto era poi similissimo a quello insomma di tutte le persone non assuefatte alla musica, e massime delle [p. 352 modifica]persone rozze e del volgo. E derivava non solo da poca delicatezza naturale di orecchio o di organi interiori, ma da poca assuefazione dei medesimi e dal non essersi conformati mediante l’esercizio, in modo che quello che naturalmente non è piacevole, o poco, lo divenisse in virtú della disposizione acquisita. Quella persona e il volgo non amano che i suoni forti ec., come tutte le persone e popoli rozzi ec. non amano che i colori vivi e non trovano alcun piacere nei delicati e dolci, che ad essi paiono smorfiosi e svenevoli e da riderne. Vedi la p. 1668, capoverso 1. I piaceri in grandissima parte non sono piaceri, se non in quanto noi ci siamo fatti delle ragioni e delle abitudini, perché lo sieno (21 settembre 1821).


*   Applicate il sopraddetto ai piaceri