Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1810
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cedere ai susseguenti nell’eleganza (intendendo quella che ho dichiarato).
Da ciò segue: 1o, Che noi bene spesso sentendo negli antichi nostri, come nel Petrarca o nel Boccaccio questa medesima eleganza, vi sentiamo quello che non vi sentivano né gli stessi autori né i loro contemporanei, in quanto quelle voci o modi sono oggi divenuti eleganti col rimoversi, stante l’andar del tempo, dall’uso quotidiano, ma allora non lo erano.
2o, Che le lingue nel nascere delle loro letterature non sono capaci piú che tanto di eleganza, e i lettori di allora neppur ve la cercano, non considerandola appena come un pregio, ovvero sentendo ch’ella è in molte parti impossibile. 3o, Che anche, e notabilmente per questa ragione, le lingue nuove stentano moltissimo ad essere apprezzate in punto di letteratura da coloro stessi che le parlano e scrivono e ad esser considerate come capaci del bello e squisito stile ec.