Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1814

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[p. 382 modifica] come in tutte le altre, la lingua francese è appresso a poco la stessa.

Parrebbe da ciò che nella scrittura francese dovesse molto e sempre sentirsi il familiare. Non nego che non vi si senta, ma, se non vi si sente quanto parrebbe che dovesse, ciò deriva da questo, che detta lingua essendo povera, non è propria, non essendo propria, non può aver molto sapore di familiarità, al [p. 383 modifica]contrario delle lingue primitive, della nostra e della francese stessa ne’ suoi principii, dove il familiare sempre si sente, perché è somma in quei tempi la proprietà della favella, come ho detto p. 1809, fine. Dal che segue che il discorso e la scrittura francese si confondano nel loro spirito in modo, che la stessa uniformità distrugge il senso della familiarità. Giacché se leggendo un libro francese ti par di sentire uno che parli, sentendo uno che parli, ti par di leggere, e cosí tu non sai bene da qual parte stia la familiarità. Cosí necessariamente deve accadere in una lingua unica, come la francese, e cosí