Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2026

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[p. 14 modifica] scrittori moderni, i quali non parlano né possono parlare delle cose umane e del mondo, che per deprimerne, impiccolirne, avvilirne l’idea. Quindi è che i linguaggi antichi sempre innalzano e ingrandiscono, massime quelli de’ poeti, i moderni sempre impiccoliscono e abbassano e annullano anche quando sono poetici. Anzi appunto in ciò consiste lo spirito poetico d’oggidí (che ha sempre, e massime oggi, grandi rapporti col filosofico di ciascun tempo). Gli antichi si distinguevano dal volgo coll’innalzare le cose al di sopra dell’opinione comune, i moderni poeti col [p. 15 modifica]deprimerle al di sotto di essa. In ciò pure v’é grandezza, ma del contrario genere. Onde avviene che gli scritti moderni tradotti, per esempio, in latino o le cose moderne trattate in latino suonano tutt’altro da quello che intendono, e ne segue un effetto discordante tra la grandezza e l’altezza del linguaggio e la strettezza e bassezza delle idee, ancorché fra noi poeticissime (come accaderebbe trasportando le nostre letterature in Oriente). E viceversa, traducendo gli antichi negl’idiomi moderni o trattando in questi le cose antiche.

Da ciò segue che la lingua latina,