Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2163

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[p. 84 modifica] di qualche novità, dentro il piccolo spazio delle sue cognizioni. Vuol dire che l’ingegno umano non è che abitudine, le facoltà umane pure abitudini, acquistabili tutte da tutti, benché piú o meno facilmente, con piú lunga o piú corta assuefazione. Vuol dire che quel tale si è fin da fanciullo o lungamente esercitato ed abituato in quel genere di cognizioni e di abilità, e deve quest’abilità alle pure circostanze che gli hanno proccurato quell’assuefazione. Giacché suppongo che non si vorrà stimare innata e naturale in un falegname la facoltà di maneggiare perfettamente il suo mestiere ad esclusione di ogni altra facoltà. E sarà necessario supporre in lui nient’altro che una disposizione naturale, capace [p. 85 modifica]d’ogni altra facoltà mediante l’assuefazione, ma dalle circostanze determinata a questa facoltà sola. Giacché che vuol dire che tutti coloro