Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2189

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[p. 97 modifica] e modificarlo in questo dal preciso modo ch’io dico; si presumesse che queste minute e fuggevoli differenze non fossero cadute in mente degli antichi latini, o non fossero state considerate nel loro linguaggio; e insomma si persistesse a credere che il valore de’ verbi in are ec. e in itare fosse tutt’uno, distinguendosi questi verbi per la sola forma e non pel significato proprio, stimando casuali e non precisamente volute da’ latini e da’ formatori di quei verbi le differenze di significazione che tra essi s’incontrano; o al piú si concedesse che la forza diminutiva non appartenga se non ai verbi in itare, volendo però che la frequentativa sia loro comune coi verbi in are ec., e che questi sieno parimente frequentativi, includendosi nel valore frequentativo tutte le altre significazioni loro ch’io ho fatte osservare. Or questo appunto è quello che non potremo concludere, se osserveremo