Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2311

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[p. 161 modifica] cose dette di [p. 162 modifica]sopra e se avrete niente di spirito filosofico, vedrete quanto sia naturale e probabile che siccome ne homo, cioè nemo, vuol dire nessuna persona, cosí ne hil cioè nihil volesse dire primitivamente nessuna materia, cioè nessuna cosa (vedi p. 2309, mezzo e i miei vari pensieri sulla necessaria e somma materialità di tutte le primitive lingue e di tutte le primitive idee umane, anzi non pur delle primitive, ma di tutte le idee madri ed elementari); ovvero non materia, non cosa, cioè, insomma, e formalmente ed espressamente, nulla (cosí i greci οὐδὲν neque unum ec. non quidquam μηδὲν,οὔτι,μήτι ec.)

Non vi par ella naturalissima questa etimologia? Non vi par dunque probabilissimo che l’antico e quasi ignoto hilum volesse dir materia e fosse tutt’una radice con ὕλη e silva adoprata pur essa in senso di materia? Non è chiaro che l’um in hilum non è radicale ma declinabile ec., e per conseguenza la radice è solamente hil, massime che da hilum abbiamo nihil e nil, parole inverisimili