Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2371

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[p. 200 modifica] nostri scrittori, e massime poeti, molte parole ec. di Dante, disusate nel resto ec. E dal luogo di Senofonte si vede che quella voce era sin d’allora in Grecia quel che sarebbe fra noi una voce detta dantesca.

Quest’antichissima radice, non riconosciuta dagli scrittori latini, come mai vive oggi in due volgari derivati da una lingua sorella della greca? Dunque ella fu propria della lingua latina fino da’ suoi principii, cioè da quando ebbe comune origine colla greca (non dopo, 1°, perché già divenuta fuor d’uso tra’ greci, cosí che il volgo romano non poté da essi prenderla, il che sarebbe già inverosimile per se; e come avrebbe potuto prender dai greci una voce poetica? 2°, perché non si trova negli scrittori latini, i quali, e non il volgo, furono coloro che poi massimamente grecizzarono il latino). Dunque d’allora in poi il volgare latino la conservò fino all’ultimissimo suo tempo, e fino a lasciarla nelle bocche del moderno popolo italiano e spagnuolo dove ancora rimane. Dunque ecco anche un’altra prova che la lingua latina fosse piú tenace della sua remotissima antichità che la greca, dove questa voce ec. era uscita d’uso al tempo