[p. 354 modifica] di certi termini che erano in voga in queste provincie (venete), e sconosciuti a Roma. Tito Livio fu accusato di patavinità o padovanismo (checché si debba intendere sotto questa espressione); fu anche detto di Catullo d’aver egli introdotte certe nuove forme di dire nella lingua latina: e si potrebbero addurre alcune prove di questi suoi veronismi. Ne sia una il nome di Pronus con cui egli chiama un torrente: termine che io non so che sia usato da alcun altro. Né si supponga che questo non sia che uno degli ordinarii ed adattati epiteti sostituiti al sostantivo. Giacché Pronio nella provincia di Verona ritiene anche presentemente il significato di torrente. Ho già fatto sentire l’opinione in cui sono che quello ch’io cerco di dimostrare