Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2975

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[p. 110 modifica] de’ loro verbi originali, sicché da ructo si farebbe ructatus us, non ructus. Cosí motus us viene da moveo, non da moto as, potus us da po, non da poto ec. Queste considerazioni mi portano a sospettare che ructo ed eructo siano continuativi d’un tema perduto, a cui spettino eructus a um appo Gellio, e ructus us, onde ructuo e ructuosus. Anche eructuo vedi nel Forcellini in Eructo. Al qual sospetto mi spinge massimamente la forma propria e materiale di ructare ed eructare tutta continuativa (16 luglio 1823).


*    Alla p. 2786, margine. Anche ἁρπὼς potrebb’esser preterito medio o di ἄρπω, come εἰδὼς di εἴδω da οἶδα, o di ἁρπάω contratto, come ἑστὼς da ἑσταὼς di στάω, βεβὼς da βεβαὼς di βάω ec. Non si direbbe però ἑστυῖα né βεβυῖα ec., come εἰκυῖα, ειδυῖα, ἁρπυῖα, ma ἑστηκυῖα ec. attivo, o attivi o medii che sieno ἑστὼς, βεβὼς ec. che non si trovano, ch’io sappia, se non mascolini o neutri. I quali participii molti li chiamano attivi e contratti nel modo che ho detto alla p. 2786 e 2788, margine (e vedi Schrevel, in βεβὼς) ma altri, e credo con piú ragione, li chiamano medii e contratti nel modo detto qui di sopra. L’attivo participio perfetto di ἄρπω sarebbe non ἁρπὼς, ma ἡρφὼς o ἁρφὼς come τετερφὼς di τέρπω. Di ἁρπάω però sarebbe ἁρπηκὼς o ἡρπηκὼς, come