Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3120

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[p. 194 modifica] nel suo poema, piú manifesto che appo gli altri poeti greci venuti a tempi piú cólti, piú eziandio che ne’ tragici appo i quali il terrore e la maraviglia prevalgono ordinariamente alla pietà, e spesso son soli, sempre tengono il primo luogo. Vedesi apertamente che Omero si compiace nelle scene compassionevoli, che se il soggetto e l’occasione gliene offrono, egli immediatamente le accetta, che altre ne introduce a bella posta e cercatamente (come l’abboccamento d’Ettore e Andromaca a introdurre il quale, e non ad [p. 195 modifica]altro, è destinata e ordinata quella improvvisa venuta d’Ettore in Troia, nel maggior fuoco della battaglia, e in tempo che può veramente parere inopportuno, intempestivo e imprudente), e che nell’une e nell’altre ei non trascorre, ma ci si ferma e ci si diletta, e raccoglie tutte le circostanze che possono eccitare e accrescere la compassione, e le sminuzza, e le rappresenta con grandissima arte e intelligenza del cuore umano. E il soggetto di tutte