Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3187

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[p. 233 modifica] gli uomini chiamati singolari e originali; non mai stimati (certo oggidí, e nelle nazioni piú civili e socievoli, non mai), per lo piú disprezzati, ovvero odiati e fuggiti, sempre derisi. In questi tali tutto è forza, e per la forza si conserva in essi immutabile la natura. Altri pur v’ha del medesimo genere, ne’ quali avvengaché la natura sia parimente fortissima e potentissima, contuttociò si mescola in essi e nella natura loro una sorta di debolezza, e non poca. Ciò sono quelle persone di vastissimo finissimo e altissimo ingegno, al quale per la troppa capacità ed ampiezza sfuggono e in essa ampiezza si [p. 234 modifica]perdono le cose piccole; per la troppa finezza riescono difficilissime e impossibili ad apprendersi, a seguirsi, a possedersi le cose grosse: per la troppa altezza escono di vista le cose basse. Non già ch’essi sempre le sdegnino, anzi bene spesso con somma e intentissima cura le cercano e studiano, ma con gran meraviglia loro e dei pochi che ben li conoscono, non viene lor fatto di conseguire in quelle cose appena una centesima parte di quell’abilità e di quel successo che gl’ingegni mediocri, e talora