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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3197

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[p. 239 modifica] dubitazioni e incertezze, né piú che largamente e mal distintamente, determinare ec. ec.1 (19 agosto 1823) [p. 240 modifica]


*    In molti luoghi di questi miei pensieri ho dimostrato come l’uomo debba quasi tutto alle circostanze, all’assuefazione, all’esercizio; quanta parte di ciò che si chiama talento naturale, e diversità o superiorità o inferiorità di talenti, non sia per verità altro che assuefazione, esercizio, ed opera di circostanze non naturali né necessarie ma accidentali, e diversità di assuefazioni e di circostanze, maggiore o minore assuefazione, e maggiore o minor favore o disfavore di circostanze e di accidenti secondarii: la diversità delle quali cose accresce a dismisura le piccole differenze e le piccole superiorità o inferiorità di facoltadi che si trovano naturalmente e primitivamente tra questo e quello ingegno di questo o quello individuo o nazione, in questo o quel secolo. Io però non intendo con ciò di negare che non v’abbiano diversità naturali fra i vari talenti, le varie facoltà, i vari primitivi caratteri degli uomini; ma solamente affermo e dimostro che tali diversità assolutamente naturali, innate e primitive sono molto

Note

  1. Noi sappiamo bene qual e che cosa sia questa lingua latina madre dell’italiana, e possiamo definitamente additarla e mostrarla tutta intera. Ma dir che la teutonica o la slava o simili è madre della tedesca o della russa ec., è quasi un dire in aria, benché sia vera, né quelli possono definitamente additarci quale individualmente sia questa lor lingua madre, nè, se non confusamente e per laceri avanzi, mostrarcela.