Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3219

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[p. 253 modifica] o loro si accosta il moderno modo di comporre, assai piú che l’antico, ignorando o trascurando piú o manco i canoni dell’arte, di che gli antichi furono peritissimi e religiosissimi osservatori.

Con queste considerazioni s’intenderà facilmente il perché nelle melodie sia, come si dice, difficilissima e rarissima la novità, cioè solo difficilissimamente e di rado possa il musico trovare nuove melodie. Il che mirabilmente conferma le mie osservazioni. Perocché veramente il disporre in nuove maniere la scambievole successione de’ tuoni secondo le regole dell’arte musicale, non è punto difficile, essendo infinite le diversità di combinazioni successive sia di tuoni sia di corde (cioè generalmente di note) a cui esse regole danno luogo. Ma limitatissime e poche, e non piú assolutamente che tante, sono le assuefazioni de’ nostri orecchi; ond’é che pochissime sieno quelle combinazioni successive di tuoni (dico pochissime rispetto all’immenso numero d’esse combinazioni assolutamente considerate) che possano parer melodie all’universale, o al piú di una nazione o secolo, e produrre in esso il diletto che nasce dal senso della melodia. Ed infatti nuove melodie,