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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3221

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[p. 254 modifica] melodia nuova, e nel tempo medesimo, per essere in verità assuefatti a quelle tali succcessioni di tuoni, sentano al primo tratto ch’ella è melodia. Il qual effetto, proprio, anzi solo proprio della vera vera musica, e solo grande, solo vivo, solo universale, non altrimenti si ottiene che coll’adornare, abbellire, giudiziosamente e fino al debito segno variare, nobilitare, per dir cosí, nuovamente fra loro congiungere e disporre, presentare sotto un nuovo aspetto le melodie assolutamente e formalmente popolari, e tolte dal volgo, e le varie e sparse forme di successioni di note, che gli orecchi generalmente conoscono, e vi sono assuefatti. Non altrimenti che il poeta, l’arte del quale non consiste già principalmente nell’inventar cose affatto ignote [p. 255 modifica]e strane e a tutti inaudite, o nello sceglier le cose meno divulgate, anzi ciò facendo egli piú tosto pecca e perde e toglie all’effetto della poesia, di quel che gli aggiunga; ma l’arte sua è di scegliere tra le cose note le piú belle, nuovamente e armoniosamente, cioè fra loro convenientemente, disporre