Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3391

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[p. 359 modifica] attingere, dico l’essersene già molto attinto. Cosí sempre accade nelle lingue. Il già tolto d’altronde e naturalizzato prepara gli orecchi e il gusto a quello che si voglia ancor tòrre dallo stesso luogo, appiana la strada, apparecchia quasi il posto e il letto alle novità che dalla medesima fonte si vogliano dedurre, e ne facilita l’introduzione. Il canale è scavato, né fa di bisogno fabbricarlo; sta allo scrittore il dar corso per esso alle acque, giusta la misura che gli paia opportuna. Aggiungasi a questo, che tale commercio, onde la lingua italiana si arricchí della spagnuola, fu, come ho detto, nel secolo in che la nostra lingua si formò e perfezionò, e prese o determinò il suo carattere, cioè nel cinquecento; ond’é ben naturale che molte parti della lingua spagnuola non ancora da noi ricevute convengano e consuonino colle proprietà della nostra lingua, poiché non poche forme e locuzioni, ed anche non poche voci spagnuole e significazioni di voci, entrarono nella composizione della nostra lingua appunto quand’ella ricevé la sua piena forma e perfezionamento e la distinta specifica impronta del suo