Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3392

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[p. 359 modifica] carattere. Finalmente è da osservarsi che mentre i nostri [p. 360 modifica]antichi non solo nel cinquecento, ma fin dal ducento e dal trecento introdussero nella lingua nostra moltissime voci, locuzioni e forme francesi che ancora in buona parte vi si conservano, queste, da tanto tempo in qua, e similmente quelle altre infinite che i moderni v’introdussero e v’introducono tuttavia, serbano sempre, chi ben le guarda, una sembianza e una fisonomia di forestiere, massime le locuzioni e forme. Laddove le frasi e i modi, ed anche i vocaboli spagnuoli introdotti nella nostra lingua, stanno e conversano in essa colle nostre voci italiane cosí naturalmente che paiono non venuti ma nati, non ispagnuoli ma italiani, quanto alcun altro mai possa essere e quanto lo sono i nostri proprii vocaboli. Anzi io so certo che pochissimi, ma veramente pochissimi, sanno, o sapendo, avvertono questi tali esser modi e vocaboli o significati d’origine spagnuola. Ben ne veggo assai sovente dei riputati e battezzati per purissimi italiani natii.1 Né me ne maraviglio, perocché in essi la differenza dell’origine nulla si sente, ed è possibile il saperla, ma

Note

  1. Massimamente modi e significati.