Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3538

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[p. 13 modifica] (segno ed effetto di timore eccessivo, quand’ella non è giusta, e quelli che piú facilmente e grandemente si disperano nel pericolo, e che perciò, dovendo necessariamente combatterlo, fanno opere di maggior ardire, sono appunto i piú timidi; il timore è per essi, come per tutti gli uomini, piú insopportabile e penoso del pericolo e del danno: essi non si precipitano in questo se non perché hanno moltissimo di quello, e per fuggir esso timore) di disperazione, dico, che ha sembianza di straordinario coraggio, e non è che temerità e cecità di mente prodotta dalla paura: e cosí nel caso di chi dimostra allegria ec.

Il perfetto coraggio ne’ pericoli ch’esigono operazione, ha molti piú esempi reali che l’altro sopra descritto, e non è certamente una pura idea come forse l’altro lo è. L’uomo che pensa a combattere il pericolo, e che in effetto è occupato esteriormente a combatterlo, si può dir che non pensa al pericolo, bench’ei perfettamente l’intenda. Quella cura ed attività esteriore ed interiore è una specie di potentissima, efficacissima e total distrazione che diverte l’immaginativa