Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3591

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[p. 48 modifica] veramente doppio, come nell’Iliade, ma non, come in questa, diverso. E perciò appunto, contro quello che a prima vista si potrebbe giudicare, l’uno interesse nuoce all’altro e l’indebolisce; voglio dire perché l’interesse è altro senza esser diverso, cioè concorre nella medesima parte, ch’è la cristiana, ed al medesimo fine, ch’è il buon esito dell’impresa de’ cristiani. Due interessi affatto diversi e lontani l’uno dall’altro possono non pregiudicarsi né indebolirsi l’un l’altro. E cosí accade ne’ due interessi d’Ettore e d’Achille, i quali cadono sopra due contrarie parti, la greca e la troiana, e l’uno nasce dalla sventura, l’altro dalla felicità. Ma due interessi posti strettamente a lato l’uno dell’altro, prodotti ambedue dalla fortuna ec., miranti ambedue [p. 49 modifica]ad un medesimo fine, non possono non farsi ombra e non impedirsi scambievolmente. Ed essi non producono il bello effetto del contrasto di passioni nell’animo de’ lettori, e gli altri bellissimi e poetichissimi risultati che nascono ancora dalla lettura dell’Iliade, o nascevano, per lo meno, al tempo e ne’ lettori o uditori per li quali ella fu composta.