<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3779&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151205201839</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3779&oldid=-20151205201839
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3779 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 169modifica] ripeto, avrebbero avuto luogo, sí per la poca strettezza di quella società, sí perché in essa e nello stato naturale dell’uomo i vantaggi naturali dell’uno individuo sull’altro sarebbero stati pochi, rari, e piccoli, e i sociali non vi sarebbero stati affatto. La disuguaglianza tra gli uomini che la società rende naturalmente somma e di mille generi sarebbe stata quasi nulla e limitata a ben poche cose. Infatti fra gli altri animali, fra cui la società è scarsa, la disuguaglianza fra gli individui è rara e sempre scarsissima; cosí i vantaggi degli uni sugli altri. Quindi le dette passioni, che sono necessariamente suscitate da’ vantaggi e dalla disuguaglianza ch’è inevitabilmente prodotta da una società stretta, sono fra gli altri animali rarissime e debolissime. E quelle che nascono dall’orgoglio naturale di ciascheduno individuo, necessariamente punto ed afflitto e molestato dal comando, dalle dignità, dalle preminenze qualunque, dalla stima e dalla gloria degli altri individui della stessa specie e compagnia, non avrebbero avuto luogo nella società scarsa in modo alcuno, né l’hanno tra gli animali i piú socievoli, perché né in quella si sarebbero trovati, né fra questi si trovano gli oggetti che le suscitano, anzi neppur l’idea loro, non che il desiderio. E quanto al comando, se ve n’ha vestigio alcuno tra gli animali, come tra le api, tra’ buoi, tra gli elefanti (vedi Arriano, Indica), esso viene da superiorità di natura e quasi di specie, intorno a cui non ha luogo invidia né emulazione; come le pecore non possono invidiare al montone che le conduce e quasi governa perch’egli è di sesso piú [p. 170modifica]forte, né le donne invidiano agli uomini la loro maggior fortezza, nello stesso modo che noi non l’invidiamo al leone. Oltre di che il comando