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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3842

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[p. 225 modifica] panico dell’opinione, del ridicolo ec. che suole accompagnare lo straordinario, la novità, il cominciare, il mutar proposito e vita in tempo, in età non conveniente, non ordinaria al cominciare, o al nuovo proposito e vita per se medesima ec. ec. (5 novembre 1823).


*    Alla p. 2779 margine, fine. Che βούλω attivo esistesse una volta confermasi con argomento non solo di analogia, ma di fatto, cioè che βούλομαι trovasi anche usato in senso passivo. Dunque, s’egli è passivo, ei dovette nascere da un attivo, ed avere il suo attivo onde egli fosse il passivo. Vedi Creuzer Meletemata e Disciplina antiquitatis, par. II, Lips., 1817, p. 55, fine-56, init. (6 novembre 1823).


*    Sempre che l’uomo pensa, ei desidera, perché tanto quanto pensa ei si ama. Ed in ciascun momento, a proporzione che la sua facoltà di pensare è piú libera ed intera e con minore impedimento, e che egli piú pienamente ed intensamente la esercita, il suo desiderare è maggiore. Quindi in uno stato di assopimento, di letargo, di certe ebbrietà,1 nell’accesso e recesso [p. 226 modifica]del sonno, e in simili stati in cui la proporzione, la somma, la forza del pensare, l’esercizio del pensiero, la libertà e la facoltà attuale del pensare, è minore, piú impedita, scarsa ec., l’uomo desidera meno vivamente a proporzione, il suo desiderio, la forza, la somma di questo è minore; e perciò l’uomo è proporzionatamente meno infelice. Quanto si stende quell’azione della mente, ch’é inseparabile dal sentimento della vita, e sempre proporzionata

Note

  1. Vedi la p. 3835, seg. e 3846, fine-8.