Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3901

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[p. 277 modifica] come composto di capto, non sia alieno dall’antica latinità, secondo che ho detto in una delle pagine citate in quella a cui questo pensiero appartiene, me lo persuade eziandio il vedere che detto senso è tutto latino e alla latina ec., e quasi è lo stesso che quello del semplice captare, se non che è determinato ad un certo modo di far quello che si denota col verbo captare. Del resto, che la mutazione dell’a in e ne’ composti, e l’altre tali, usitate regolarmente nell’antico e buon latino, fossero trascurate ne’ composti de’ tempi bassi e delle lingue moderne, [p. 278 modifica]ne può essere una prova appunto accattare (acheter). Vedi glossario in accaptare.1 (23 novembre 1823).


*    Simile esempio a quello di traer usato talora dagli spagnuoli nel senso di tractare, come nel primo principio della mia teoria de’ continuativi, si è quello di affecter spesso usato da’ francesi nel significato stesso (o simile) di afficere. Vedi Forcellini in affecto, fine e in affector aris; il glossario, gli spagnuoli ec. (23 novembre 1823).


*    Alla p. 3753, margine. - come forse sono contrazioni quei diminutivi di cui a p. 3844 ec., cioè a dire pagella per paginella, asellus per asinellus, che noi diciamo, fabella per fabulella ec. (23 novembre 1823). Vedi p. 3992.


*    Alle cose dette altrove in piú luoghi sopra il g protetico dei latini avanti la n, aggiungi gnatus, participio o aggettivo e sostantivo, e gnatula, e vedi Forcellini in queste voci (23 novembre 1823).


*    Al detto altrove sopra l’uso dello spagnuolo luego simile a quello che i greci fanno degli avverbi significanti statim ec., aggiungi un esempio di Aristotele, Polit., l. VIII, Florent., 1576, p. 615, principio, 652, fine, p. 675, fine, εὐθς γὰρ ec., male inteso dal Vettori in tutti i tre luoghi, in un de’ quali ridonda (23 novembre, domenica, 1823).

Note

  1. Anche abbiamo accettare (accepter ec.) da acceptare, ma non di capto, bensí di accipio-acceptus ec.