Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/400

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[p. 445 modifica] avvenuto), e decaddero dallo stato naturale, o si corruppero. Dunque l’aprir gli occhi, dunque il conoscere fu lo stesso che decadere o corrompersi; dunque questa decadenza fu decadenza di natura, non di ragione o di cognizione. 3°, Che l’uomo naturale sarebbe vissuto come gli altri animali senza vestimenti. Questo è un gran colpo, tanto alla pretesa legge di natura, ingenita ed essenziale, quanto alla pretesa necessità o naturale e primordiale e sostanziale disposizione dell’uomo alla società. Una gran parte del bisogno che l’uomo ha dell’aiuto scambievole, che il bambino ha per lungo tempo de’ genitori, consiste ne’ vestimenti. Di piú, una gran parte del bisogno che l’uomo ha di una certa arte, di un certo uso della sua ragione, consiste nel bisogno de’ vestimenti.

4°. Quanto alla società, non quella primitiva e tenue e comune anche agli animali, che ho definita di sopra, ma quella intera e bisognosa di leggi, di costumi, di riti, di potere e sudditi, di comando e [p. 446 modifica]ubbidienza ec. ec., vedi quello che ne pensi la religion cristiana p. 112, capoverso 1, 191, capoverso 2.

5°. La descrizione che fa Mosé del paradiso terrestre prova che i piaceri destinati all’uomo naturale in questa vita erano piaceri di questa vita, materiali, sensibili,