Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4026
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* Alla p. 4024. Del resto anche φασὶ, aiunt, dicen, dicono, narrano, vogliono, credono ec. ec. è un’assoluta ellissi degli stessi nomi o pronomi sopraddetti, o d’altri simili, o diversi, fatti plurali (3 febbraio 1824).
* Αὐτίκα in modo simile allo spagnuolo luego, del che altrove. Vedi Platone, in Phaedro; Opera, ed. Astii, t. I, p. 144, E (4 febbraio 1824).
* Diminutivi positivati. Gergo-jargon. Vedi gli spagnuoli ec. (7 febbraio 1824).
* Nascere per γενέσθαι, di che altrove. Vedi Guicciardini, ed. Friburgo, t. I, p. 339, lin. 5 a, fine (7 febbraio 1824).
* Altro per niuno, del che altrove. Vedi il medesimo, ib., p. 340, lin. 13 (7 febbraio 1824). E notisi il nostro uso del pronome altri singolare, nel significato di cui vedi la p. 4024, capoverso 3, significato che spetta a questo proposito, e talora è anche de’ francesi, i quali dicono, per esempio (credo in linguaggio familiare o burlesco) comme dit l’autre, parlando, verbigrazia, d’un proverbio ec., cioè comme on dit. Vedi i dizionarii francesi e spagnuoli (9 febbraio 1824).
* La eccessiva potenza di attenzione è al tempo stesso e per se medesima potenza di distrazione, perché ogni oggetto vi rapisce facilmente e potentemente la attenzione distogliendola dagli altri, e l’attenzione si divide; sicché è anche per se medesima impotenza o difficoltà di attenzione, e facilità di attenzione, cose contrarie dirittamente a lei, onde sembra impossibile ch’ella sia insieme l’uno e l’altro, ma il troppo è sempre padre del nulla o volge al suo contrario, come altrove. Quindi principalmente nasce la incapacità di attenzione ne’ fanciulli ec. ec. (9 febbraio 1824).
* Dico altrove, p. 2827, che la mutata pronunzia della lingua greca dovette di necessità ne’ secoli inferiori, alterandone l’armonia, alterarne la costruzione l’ordine e l’indole ec., perché da un medesimo periodo o costrutto diversamente