Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/973
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il poco studio delle lingue morte o vive nasce dalla misera costituzione del paese e dalla generale inerzia che, non senza troppo naturali e necessarie cagioni, vi regna. Ed ella non è piú al di sotto in genere di quello che in ogni altro, o di studi o di qualsivoglia disciplina e professione della vita. Ma nella Francia le circostanze sono opposte; in luogo che vi regni l’inerzia, vi regna l’attività e le ragioni di lei; in luogo che vi regni l’ignoranza, vi regnano tutte le altre maniere di coltura; tutti gli altri studi e tutte le buone discipline e professioni fioriscono in Francia da lungo tempo; la sua posizione geografica e tutte le altre sue circostanze la pongono in continua e viva ed orale relazione co’ forestieri, tanto nell’interno della Francia stessa, quanto fuori. Perché dunque ella si distingue assolutamente dalle altre nazioni nella poca e poco generale coltura delle lingue altrui, vive o morte? Fra le altre cagioni che si potrebbero addurre, io stimo una delle principali quella che ho detto, cioè la difficoltà che oppone la loro stessa lingua all’intelligenza e sentimento delle altre e l’insufficienza dello strumento che hanno per procacciarsi e la cognizione e il gusto delle lingue altrui.