Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/984

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[p. 316 modifica] s, come in greco, lo raccolgo dal verbo neutro italiano inerpicare o innerpicare che significa appunto lo stesso che il greco ἀνέρπω, composto di ἔρπω, cioè sursum repo, come anche ἀνερπύζω (del verbo ἀνέρπω non ha esempio lo Scapula, ma lo spiega sursum repo. Ve n’è però esempio in Arriano, Expedit. , lib. VI, c. 10, sect. 6, e nell’indice è spiegato sursum serpo). Il qual verbo, siccome non ha radice veruna nella nostra lingua né nella latina conosciuta, cosí l’ha evidentissima nel detto verbo ἔρπω, dal quale non può esser derivato se non mediante il latino, cioè mediante l’uso del volgo romano, differente in questo dagli scrittori (25 aprile 1821).


*    Delle qualità e pregi della lingua sascrita vedi alcune cose estratte da un articolo di Jones nelle Notizie letterarie di Cesena, 1791, 24 novembre, pag. 365, colonna 1. Dell’abuso ch’ella fa talvolta de’ composti vedi ib., pag. 363, colonna 2, fine. Abuso simile a quello che ne facevano talvolta gli antichi scrittori, e massime poeti latini, ma assai maggiore, secondo la natura dei popoli orientali, che sogliono sempre e in ogni genere spingersi fino all’ultimo e intollerabile eccesso delle cose (25 aprile 1821). [p. 317 modifica]


*    La scoperta e l’uso delle armi da fuoco, oltre agli effetti da me notati negli altri pensieri, ha scemato ancora notabilissimamente il coraggio ne’ soldati e generalmente negli uomini. La victoire... s’obtient aujourd’hui par la regularité et la précision des manoeuvres, souvent sans en venir aux mains. Nos guerres ne se décident plus guère que de loin, à coups de canon et de fusil; et nos timides fantassins, sans armes défensives, effrayés par le bruit et l’effet de