Pensieri e discorsi/La messa d'oro/VIII

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VIII.


Così è. Ma non deve essere, non può continuare ad essere, se è vero ciò che è vero, che l’uomo è [p. 293 modifica]l’animale il cui carattere differenziale dagli altri è questo, sublime e unico, di disubbidire, eroicamente ribelle, alla legge della lotta per l’esistenza. La quale silenziosa ribellione, degna, sì, d’un Titano maggiore dell’antico, perchè il nuovo frange da sè le catene che lo avvincono al Caucaso, ora sembra interrotta dalla furia schiamazzante della bestia che corre — energicamente — al pasto. Sì. Per le scoperte geografiche e specialmente per le applicazioni delle forze del vapore e dell’elettricità, l’uomo si ritrova ora come novello in un mondo novello. Ha ricominciato, in certa guisa, la sua evoluzione. È risorto l’atavico egoismo. S’è svegliato il bruto primordiale, oh! non nelle caverne e nelle foreste, ma nelle splendide Babilonie; e s’è trovato sotto mano oh! ben altro che le freccie e le scuri di selce! La trogloditica scimmia d’allora ora sa maneggiare la folgore„.