Poema paradisiaco/Hortus Larvarum/Pamphila

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Poema paradisiaco/Hortulus Animae IncludiIntestazione 27 aprile 2010 75% Da definire

Hortus Larvarum - Le mani Hortulus Animae
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PAMPHILA.


Poi che nessuno amore umano appaga
l’artefice superbo che non soffre
ombra straniera su la sua conquista;
poi che la donna è impura e la sua piaga
5eterna; poi che nessun cielo m’offre
ancora quella che non fu mai vista;


oggi il potere occulto del mio sogno
evoca pel disgusto mio supremo
quella che fu da tutti posseduta
10nel suo letto sul trivio ove il bisogno
immondo trasse gli uomini del remo,
i soldati ebri, una turba sconosciuta:

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quella che fu dei principi e dei duchi
nel suo letto d’argento, e il suo veleno
15letale infuse nel più ricco sangue,
e il suo pallore colorì di fuchi
preziosi e coprì di gemme il seno
e d’anelli gravò la mano esangue:


da tutti posseduta, dal mendico
20e dal sire, coperta di carezze
immemorabili, ultima tua prole,
Elena, ancora del mistero antico
circonfusa per me le sue bellezze
che vide Ilio risplendere nel sole!


25Quella amerò. Ne le sue membra impure
io coglierò tutto il desio terreno,
conoscerò tutto l’amor del mondo;
negli occhi suoi nembi di cose oscure
inseguirò; udrò sotto il suo seno
30arido battere il suo cor profondo;

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bacerò le sue mani, le sue mani
esperte che toccarono il lanoso
mento al pilota reduce da mari
sconosciuti e solcarono con piani
35gesti i capelli al giovine pensoso
mentre errava pe’ grandi interlunari


silenzi in sogno l’anima smarrita;
bacerò le sue mani in cui gli unguenti
creato avranno un soprannaturale
40candore, tra le cui musiche dita
forse in antico risonò pe’ vènti
lesbìaci una lira sul natale


Egéo dove i rosai di Mitilene
aulivan cari a le segrete amiche
45di Saffo da la chioma di viola;
bacerò ne’ suoi polsi le sue vene
più azzurre; da le sue labbra impudiche
muto trarrò la cupida parola

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più lasciva del bacio; tutti i nomi
50più dolci e ardenti apprenderò che ai mille
amanti ella avrà dati in un sospiro
o in un grido; berrò tutti gli aromi
de le foreste più remote, a stille,
infusi nel suo liquido respiro;


55negli occhi suoi nembi di cose oscure
inseguirò; udrò sotto il suo seno
arido battere il suo cor profondo.
E l’amerò! Ne le sue membra impure
io coglierò tutto il desio terreno,
60conoscerò tutto l’amor del mondo.