Poesie (Eminescu)/Appendice/IV (37). La sera sulla collina
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IV (37).
LA SERA SULLA COLLINA.
La bùccina effonde la mesta armonia
nel vespro, alla greggia rischiaran la via
le stelle, gemendo zampillan le polle:
tu, cara, mi attendi a un’acacia, sul colle.
5S’inalza la luna, gentil, senza velo,
ed umidi gli astri costellano il cielo;
coi grandi occhi scruti i notturni misteri,
il petto in amore, la fronte in pensieri.
Fra’ nuvoli un raggio s’insinua e diffonde,
10le case alla luna convergon le gronde,
e stride la barra, la valle s’imbianca
di fumo, ed il fischio si duol nella tanca.
La falce a la spalla, l’uom l’opre abbandona,
e la raganella più forte risuona;
15nell’aria piangendo si sparge la squilla:
il cuor mio, qual rogo, d’amore sfavilla.
Oh Dio, sta la valle già tacita e sola,
già verso te il piede sollecito vola!
Intera la notte starem sotto i rami,
20intera la notte dirò quant’io t’ami!
Sciorrò la tua chioma gentil,.mentre sulla
mia spalla poggiata starai, o fanciulla;
berrò del tuo labbro l’umore odoroso,
e baci sugli occhi porrò desioso.
25La fronte di fuoco porrò sui tuoi seni
che, quai melagrane, son tondi e ripieni;
e stretti staremo dell’albero accanto:
le stelle nell’alto si muovon frattanto.
E quindi, poggiata la testa alla testa,
30felici nel sonno cadremo.... Per questa
balsamica notte, di gioia infinita,
chi mai non daria tutta intera la vita?