Poesie (Parini)/VI. Versi sciolti/VII. La bellezza del creato
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VII
LA BELLEZZA DEL CREATO
a teresa mussi.
Viva cui piace infra i tumulti assorto
de la cittade; e dei piacer si nutra
che, folle emulator de la natura,
Tuoni fabbricossi. Io so che alfín ne sugge
5amarezza o fastidio: e so che poi
lungo costume che lo intrica e avvince,
quando piú n’ha desio, tornar no’l lascia
a la madre del semplice, del puro,
del verace piacere; alla ohimè tardi
10conosciuta natura. Oh somma diva,
oh Venere immortale, oh delle cose
eterna genitrice, io te cercando,
io te seguendo vo per ogni calle
dove Tuoni non corrompa il tuo bel volto:
15e, pago d’imitarti, a te non osi
contender le tue palme; e travviarti
dall’eterno cammín, ridicoloso
mostro facendo de la tua bellezza.
E bella in ogni parte al guardo altrui,
20tutta bella egualmente è la natura,
come bella tu sembri al guardo altrui,
amabile Teresa, a cui ragiono
neii’ozio che mi danno i tuoi bei iumi,
cui nemico destili veder mi toglie.
25Bella è qualor d’ogni suo fasto altera
spunta col novo sol del monte in cima,
e al suo primo spuntar giú dal pendio
versa un torrente di volubil luce
che abbevera le piante e i fiori e l’erbe
30e gli uomini e le belve: e bella è ancora
quando il notturno suo sidereo manto
spande sopra le cose. E qual sul collo
del crinito destrier bella è mai sempre
o ne la coda del pavone occhiuta,
35tal su le squame de la serpe, tale
infra le anella de la ruca, tale
dell’immobile ecchino è su la crosta.
Cosí tu, del mio core unica meta,
cosí piaci mai sempre al guardo altrui,
40o sia che ornata sul bel capo avvolgili
con leggiadra testura in vari modi
la versatile ognor dovizia immensa
de’ tuoi bruni capegli; e ’l ciglio altero,
e l’elittico assai cerchio degli occhi
45e il foco de le due nere pupille
combattano all’aperto: o sia che chiusa
tra i domestici veli
[Il ms. resta interrotto.]