Rime (Cavalcanti)/Le Rime di Guido Cavalcanti/Le rime posteriori al 1290/O tu che porti ne li occhi sovente
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per Mandetta.
O tu, che porti ne li occhi sovente
amor tenendo tre saette in mano,
questo mio spirto che vien di lontano
4ti raccomanda l’anima dolente.
La quale à già feruta nella mente
di due saette l’arciere soriano:
a la terza apre l’arco, ma sì piano
8che non m’aggiunge essendoti presente.
Perchè saria dell’alma la salute,
che quasi giace in fra le membra morta
11di due saette che fan due ferute.
La prima dà piacere e disconforta,
e la seconda disia la vertute
14de la gran gioia, che la terza porta.
Ca primario ed alcune discendenze secondarie. Accetto al v. 11 il mutamento portato dall’Ercole in «due» del «tre ferute» di Ca: perchè altrimenti non si avrebbe alcun senso possibile. Era facile che un copista poco intelligente volesse uniformare le tre ferute alle saette dell’ultima terzina.