Rime (Cavalcanti)/Le Rime di Guido Cavalcanti/Le rime posteriori al 1290/Era 'n penser d'amor quand'io trovai

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Era 'n penser d'amor quand'io trovai

../Una giovane donna di Tolosa ../O tu che porti ne li occhi sovente IncludiIntestazione 8 maggio 2019 100% Da definire

Guido Cavalcanti - Rime (XIII secolo)
Era 'n penser d'amor quand'io trovai
Le rime posteriori al 1290 - Una giovane donna di Tolosa Le rime posteriori al 1290 - O tu che porti ne li occhi sovente
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per Mandetta.


Era ’n penser d’amor quand’io trovai
     due foresette nove.
     L’una cantava: — e’ piove
     4gioco d’amore in noi. —

Era la vista lor tanto soave
     e tanto queta cortese ed umile
     ch’i’ dissi lor: — voi portate la chiave
     8di ciascuna vertù alta e gentile.
     De! foresette, no m’abbiate a vile
     per lo colpo ch’io porto:
     questo cor mi fu morto
     12poi che ’n Tolosa fui. —

Elle con li occhi lor si volser tanto
     che vider come ’l core era ferito,
     e come un spiritel nato di pianto
     16era per mezzo de lo colpo uscito.

Per questa ballata s’è già visto come fra i tre primari Mart, Cap1, Va, Mart sia da preferirsi agli altri. La lezione, se si eccettua l’ordine delle strofe, non presenta in questi cdd. varianti strane. Il verso:

la quale amor chiamava la Mandetta

è tolto integralmente da Mart, sembrando questa la lezione più semplice e quindi probabilmente più pura.

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     Poi che mi vider così sbigottito
     disse l’una che rise:
     — guarda come conquise
     20forza d’amor costui. —

L’altra, pietosa, piena di mercede,
     fatta di gioco in figura d’amore,
     disse: — ’l tuo colpo, che nel cor si vede,
     24fu tratto d’occhi di troppo valore
     che dentro vi lasciaro uno splendore
     ch’i’ no ’l posso mirare.
     Dimmi se ricordare
     28di quelli occhi ti poi. —

A la dura questione e paurosa,
     la qual mi fece questa foresetta,
     i’ dissi: — e’ mi ricorda che ’n Tolosa
     32donna m’apparve accordellata istretta,
     la quale amor chiamava la Mandetta.
     Giunse sì presta e forte
     che ’n fin dentro a la morte
     36mi colpir li occhi suoi. —

Molto cortesemente mi rispose
     quella, che di me prima aveva riso:
     disse: — la donna, che nel cor ti pose
     40co’ la forza d’amor tutto ’l suo viso,
     dentro per li occhi ti mirò si fiso
     ch’amor fece apparire.
     Se t’è grave ’l soffrire
     44raccomàndati a lui. —

Vanne a Tolosa, ballatetta mia,
     ed entra quetamente a la Dorata.
     Ed ivi chiama che, per cortesia
     48d’alcuna bella donna, sia menata
     dinanzi a quella, di cui t’ò pregata’;
     e, s’ella ti riceve,
     dilli con voce leve:
     52— per merzè vegno a voi. —