Rime (Gianni)/Ballate/Novella grazia a la novella gioia

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Lapo Gianni - Rime (1895)
Ballate - Novella grazia a la novella gioia
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X.


     Novelle grazie a la novella gioia,
vestute d’umiltà e cortesia,
girete a quella che m’ha ’n signoria
e dispogliato de l’antica noia.
     5Quando sarete avanti lei ’nchinate
e poi udita sua dolce accoglienza,
dite: Madonna, il vostro fedel servo
a voi ne manda che ci riceviate,
dicendo che lo scoglio di doglienza
10ave gittato come face il cervo,
pregando che ritegnate in conservo
l’anima e ’l core e tutta sua possanza;

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che ’n voi ricorre tutta sua speranza
come nel mare ogni corrente ploia.
     15Appresso le direte che la mente
porto gioiosa del su’ bel piacere,
poi che m’ha fatto degno de l’onore;
e non è vista di cosa piacente
che tanto mi diletti di vedere
20quanto lei sposa novella d’amore.
E non m’è avviso che alcuno amadore,
sia quanto vuol di gentile intelletto,
ch’aia rinchiuso dentro da lo petto
tanta allegrezza ch’appo me non moia.
     25Ballata, e’ non è donna a la mia voia
che tanto degna sia da onorare,
quanto colei a cui ti vo’ mandare
28cui gentilezza et ogni ben s’appoia.


Edita dal Fiacchi di sul cod. Pucci, e riprodotta poscia dal Valeriani e dal Nannucci. Resta nei codici: Chig. l. viii, 305; Vatic. 3214; Riccard. 2846 e Ashb. 479. Varianti dei codici e delle stampe: [p. 30 modifica]2. n. vestita d’umiltate; A. vestite; 4. C. e dispoglato; anticha; 5. V. le nchinate; 6. C. accoglenza; 7. R. fido; 8. C. checci riceviate; 9. C. scolglio; dolglenza; V. scolgo; 10. C. lo cervo; 11. C. preg. ch’el ritegnate; 14. A. plora; V. kome na l alma regna corrente ploia; 15. V. li; 16. C. piagere; 17. C. degno; 18. V. piangente; 20. C. V. sposa nova; 21. A. et non m e adviso; R. f. m’avviso; 22. C. uuole; 23. f. e n. ch’abbia rinchiuso dentro dal suo petto; C. ch aia; 24. C. ch.; C. V. appomme; 25. C. a la mia uogla; V. a la mia uoia; 28. V. s apoia. — Queste sono le varianti che si possono trarre dai codici e dalle stampe. Però i versi 21-24, a me sembra si debbano leggere, non ostante che questa lezione non si ritragga dai testi e penna, così:


E non m’è avviso d’alcun amatore,
sia quanto vuol di gentile intelletto,
ch’aia rinchiuso dentro da lo petto
tanta allegrezza ch’appo me non moia.


Ma leggendo constantemente i codici: che alcun amatore, non mi permetterò certo di farvi alcuna correzione, giacchè sarebbe affatta arbitraria, per quanto potesse essere suggerita dal retto senso grammaticale.

[p. 31 modifica] [Ballata grande: ripresa, due stanze e replicazione. Costruzione metrica simile alla IV ballata. Anche la replicazione è regolare].