Rime (Guittone d'Arezzo)/D'animo tu bona vertù, fortezza
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Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
D'animo tu bona vertù, fortezza
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La fortezza.
D’animo tu bona vertú, fortezza,
chi degno ben laudar po tuo valore?
Non piò soavitá pregi d’asprezza,
né temi povertá piò che riccore.
5Non mai vizio seguire ètte dolcezza,
ní vertú forte è ben portar dolore;
in morte, s’è mister, prendi vaghezza,
né cosa mai che vizio hai ’n timore.
Tu pilastro de Giobbo e di Tubia,
10tu d’amadori scudo, und’è vittora
che non piò re che grilli in timor hai.
Pacienza, costanza e baronia
sempre per te in cor d’om se lavora,
e laido quanto senti, in lui desfai.