Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto XXIV
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Sonetto XXIV
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SONETTO XXIV
G
li Angeli eletti al gran bene infinito Braman oggi soffrir penosa morte;
Acciò nella celeste empirea corte
Non sia più il servo, che ’l Signor, gradito. 4
Piange l’antica madre il gusto ardito,
Ch’a’ figli suoi del ciel chiuse le porte;
E le due man piagate or sono scorte
Da ridurne al cammin per lei smarrito. 8
Asconde il Sol la sua lucida chioma;
Spezzansi i sassi vivi; apronsi i monti;
Trema la terra e ’l ciel; turbansi l’acque: 11
Piangon gli spiriti, al nostro mal sì pronti,
Delle catene lor l’aggiunta soma;
Non piange l’uom, che pur piangendo nacque. 14