Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto XXXVIII
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Sonetto XXXVIII
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SONETTO XXXVIII
L’Occhio divin, che sempre il tutto vede,
Nulla vide qua giuso in terra eguale
A l’alma, Sua mercé, fatta immortale,
Onde per proprio obietto il Ciel le diede,
Sposandola con pura ardente fede,
E di ricche amorose e leggiere ale
Di speme ornando, acciò per cotai scale
Lieta salisse a la celeste sede.
Poi, quasi forma del Suo segno impressa,
Guardandola, l’accese intorno intorno
Di viva carità mille fiammelle,
Ond’ella, rimirando in quello adorno
Suo ben, Fattor del Cielo e de le stelle,
Spreggia ricchezza, e ’l mondo, e più se stessa.