Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto LI

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Sonetto LI

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SONETTO LI


Ne’ più costante cor, nè meno ardente,
   Più dolce suono, o men vivo desire,
   Potran darmi giammai cotanto ardire,
   Che a sì dubbia speranza erga la mente.
Nè men convien tra la perduta gente
   Cercar rimedio al mio grave martire,
   Nè tranquillar là giù gli sdegni e l’ ire;
   Molto è il mio Sol da lor tenebre assente.
Ma se giova sperar in debil’ arte;
   Di Fetonte l’ ardir, d’ Icar le piume,
   Instrumenti sarieno al mio mal degni.
Da condurmi vicino a quella parte,
   Ove soggiorna il mio fulgente lume,
   Perch’ ei d’ alzarmi a miglior vol m’ insegni.