Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XXIV
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Sonetto XXIV
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SONETTO XXIV
Qual nuova gemma, o qual ricco lavoro
Di bel Smeraldo, o lucido Diamante
Fia tal, Signor, ch’ esser degna si vante
Tener del cener tuo l’ alto tesoro?
L’ anima gloriosa al primo coro
Degli Angioli gradita or vede quante
Lagrime io spargo; che le membra sante
Non chiudo almen con puro argento ed oro.
Ma i chiari spirti, e i nobili intelletti
Seguiran l’ orme belle, e i degni esempi,
Mentre i mortali avran gloria ed onore.
L’ istorie lor perpetue, e i saggi petti
Saran del nome tuo sacrato Tempio,
Ch’ altr’ urna è breve a sì largo valore.