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Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXII. Quel mio stesso Frontin ch'io già vantai

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CLXII. Quel mio stesso Frontin, ch'io già vantai

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CLXII. Quel mio stesso Frontin, ch'io già vantai
CLXI. Chi 'l disse mai che nell'assenza ria CLXIII. Si disse io 'l seppi e dirsi anco dovea

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CLXII.

Quel mio stesso Frontin, ch’io già vantai,
«Che vi porria ogni padre il proprio figlio»;
Or con suoi tristi modi in tal periglio
Posto m’ha, ch’io credei nol narrar mai.

Ma in ciò (come in tutt’altro) il dir ch’io errai,
Già non mi grava di vergogna il ciglio;
Anzi più sempre stimo alto consiglio
Non dir d’altrui ciò che di te mal sai.

Frontin, già casto e mansüeto affatto,
Perchè un po’ lo sgridai de’ bassi amori,
Fellon, rabbioso, traditor si è fatto:

E mi si avventa; e in sua favella: muori:
Grida; e co’ morsi infra i suoi piè mi ha tratto. —
Quasi, ch’io fui d’ogni mia angoscia fuori.