LXI. Non più scomposta il crine, il guardo orrendo
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30 maggio 2022
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<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
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20220530151214
Rime varie - LXI. Non più scomposta il crine, il guardo orrendo Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
LXI. Non più scomposta il crine, il guardo orrendo
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Non più scomposta il crine, il guardo orrendo,
In fuoco d’ira fiammeggiante il volto;
Nè parlar rotto, e da mollezza sciolto;
Nè furor più, nè minacciar tremendo;
Non più sforzarvi a inorridir piangendo;
Non più il coturno e il manto in sangue avvolto:
Nè il grondante pugnale in me rivolto:
Tutt’altra omai di appresentarmi intendo.
Io canterò d’amor soavemente;
Molle udirete il flauticello mio
L’aure agitare armonïosamente
Per lusingar l’eterno vostro oblio.
Poi, per scolparmi, alla straniera gente
Dirò: l’Itala son Melpomen’io.
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