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Rime varie (Alfieri, 1903)/XXXV. Solo al girar d'un bel modesto sguardo

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XXXV. Solo al girar d'un bel modesto sguardo

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XXXV. Solo al girar d'un bel modesto sguardo
XXXIV. Negri panni che sete ognor di lutto XXXVI. Che feci oimè da que' begli occhi un fiume

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XXXV.

Solo al girar d’un bel modesto sguardo,
Color, voglia, pensiero io cangio, e stato;
E a seconda ch’io ’l veggo, o dolce, o irato,
Temo a vicenda o spero, agghiaccio od ardo.

Son io quell’un dal maschio cor gagliardo,
Che per non mai servir credeasi nato?
Che contro Amor già da molt’anni armato,
A scherno omai pigliava ogni suo dardo?

Ah! non son quello: o per vergogna il deggio
Negare almeno, or che la mia fierezza
Volta in perfetta obbedïenza io veggio.

Ma voi, cui rider fa mia debolezza,
Pria di rider, mirate (altro non chieggio)
A quai virtudi io servo, a qual bellezza.