Rime varie (Alfieri, 1912)/LXV e LXVI. Che cosa ormai lo tenga in vita

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LXV e LXVI. Che cosa ormai lo tenga in vita

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LXV e LXVI. Che cosa ormai lo tenga in vita
LXIII e LXIV. Presso l'abbadia di Grenoble LXVII. Il globo areostatico

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LXV [xciii] e LXVI [xciv].1

Che cosa ormai lo tenga in vita.

Io vo piangendo, e nel pianger mi assale
Sí fera voglia di finir per morte
L’aspre vicende d’insoffribil sorte,
4Che in me per poco omai ragion prevale.2
Dico talora: il piú indugiar che vale?
Mai non verrà quel dí, che ti conforte;
Le tue dubbie speranze puoi dir morte:
8Vive sien anco; il ben qui, agguaglia il male?
Orma quaggiú lasciar che tu se’ stato,
Perché3 piú tempo aspetti, non potrai,
11Se il coturno4 non t’ha fama acquistato.

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Ma poi ripenso, infra che orrendi guai,
Fora il mio ben, s’io pero, abbandonato. —
14Com’io viva, e perché, donna, tu il sai.


Tu il sai, donna mia vera, e il sai tu sola,
Com’io viva, e perché viver consenta:
E un sol pensier dell’esser5 mi consola;
4Che s’io cessassi, la tua vita è6 spenta.
Invan colei, che ai martir lunghi invola,7
Il suo feroce acciaro or mi appresenta:
Da tergo odo una tua flebil parola,
8Che grida: e me tu lassi a morte lenta?
Misero me, cui rio destino implíca8
D’inestricabil non frangibil nodo!
11Né so, s’io vivo o morto omai mi dica.9
Pur poiché da un sol filo, e non ben sodo,
Pendon due vite, o mia verace amica,
14Io di serbar la tua stentando,10 godo.


Note

  1. Il primo di questi due sonetti ha nel ms. la data: «Lione, 9 novembre [1783]», il secondo: «Tra Lione e Tarare, 6 novembre»: sicché dovrebbero, secondo la cronologia, essere disposti nell’ordine contrario a quello che io ho loro assegnato; ma il secondo compie il pensiero del primo, onde ho creduto, per questa volta, di non rispettare la cronologia e disporre i due componimenti cosí come fece anche l’A. nell’edizione di Kehl.
  2. 4. Che la ragione ha ormai in me scarso sopravvento.
  3. 10. Perché, per quanto.
  4. 11. Il coturno, la produzione tragica.
  5. 3. Dell’esser, del vivere.
  6. 4. È, sarebbe; ma il presente torna in questo capo piú efficace del condizionale.
  7. 5. La morte.
  8. 9. Implíca, avvolge, circonda.
  9. 11. Dante (Inf., XXXIV, 25):
    Io non morí, e non rimasi vivo.
  10. 14. Stentando, anche stentando.