Rime varie (Alfieri, 1912)/XXII. L'annoia lo sdottorare de' forestieri che càpitano in Italia

Da Wikisource.
XXII. L'annoia lo sdottorare de' forestieri che càpitano in Italia

../XXI. Non è vero quello che la Contessa dice: amar egli solamente le Muse ../XXIII. È geloso, e perché IncludiIntestazione 21 settembre 2021 75% Da definire

XXII. L'annoia lo sdottorare de' forestieri che càpitano in Italia
XXI. Non è vero quello che la Contessa dice: amar egli solamente le Muse XXIII. È geloso, e perché

[p. 20 modifica]

XXII [xxxix].1

L’annoia lo sdottorare de’ forestieri che càpitano in Italia.

Galli, Russi, Britanni, e quanti mena
Seco aquilon gelato ai nostri liti,
Sia che al venir piú dolce aere v’inviti,
4E terra assai, piú che la vostra, amena;
O sian l’arti divine, onde già piena
L’Italia, or par che a voi la via ne additi;2
Che val mostrarvi in chiacchierar sí arditi,
8E in eseguirle aver sí corta lena?
Pascanvi pur di Bacco e di Pomona3
Gli ampj doni; pascete ed occhio, e mente
11(Se mente ed occhio è in voi) di tele e marmi.

[p. 21 modifica]

Ma il saputello cinguettío, che introna4
L’orecchio a noi, volgete ad altra gente;
14O ch’io rivolgo in voi pungenti carmi.


Note

  1. Sonetto composto il 15 gennaio 1779.
  2. 5-6. Intendasi: o che l’essere stata un giorno l’Italia la culla delle arti sia la cagione che ora ve ne addita la via....
  3. 9. Pomona era la dea dei giardini e degli alberi da frutta.
  4. 12. Il verbo intronare mi par troppo forte per un semplice cinguettio.