Rivolto al Mar, che del suo molle vetro
![]() |
Questo testo è stato riletto e controllato. | ![]() |
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a5/Nuvola_apps_bookcase.svg/20px-Nuvola_apps_bookcase.svg.png)
XVII
Rivolto al Mar, che del suo molle vetro
Fa specchio ad Etna, e ’l piè le inalga e ingionca,
Il gran Re dei Ciclopi, a cui la tronca
Arbor già d’alta nave è verga e scettro;
5Dopo un sospir, che fe’ restare indietro
Il rauco suon della cerulea conca,
In sull’uscir della natìa spelonca,
Così tonò con formidabil metro:
Se non fia, ch’oggi al pianto mio risponda
10L’ingrata Galatea, per doglia insano
Seguiterolla, ancor che in Mar s’asconda.
Disse, e la voce rimbombò lontano,
Mormorar l’aure, intorbidossi l’onda,
E fuggir le Nereidi all’Oceàno.