Sotto l'Austria nel Friuli/Mariuccia/I. Un bazar di nuovo genere

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I. Un bazar di nuovo genere

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Mariuccia Mariuccia - II. Chi era la Mariuccia

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I.

Un bazar di nuovo genere.


— Diciotto braccia di buona tela casalinga!... Per cinque carantani questo pastrano!... Per due fiorini una bella coltre nuova!... Chi vuol comprare questa sottana?... Ecco qui un paio di calzoni, dei fazzoletti e delle camicie!... Tutti gli attrezzi d’una cucina per dieci fiorini!... Donne, madonne, messeri, ci sono per voi dei bellissimi vestiti.... Guardate questa gonnella di fioretto a metà prezzo!... Vendo i cavalli a chi mi dà venti fiorini.... Chi vuol dare una svanzica1 di questo lenzuolo?... Belle ragazze, comprate, comprate: osservate che bei grembiuli!... Comprate il rigatino nuovo a un carantano il braccio.... Un giacchetto per un carantano.... Una coperta da letto per un fiorino!... Messeri, madonne, comprate, comprate.... un’occasione come questa non vi capiterà più.

— E una quantità di gente s’era affollata intorno a due carri dai quali alcuni soldati austriaci andavano [p. 2 modifica]scaricando alla rinfusa oggetti vecchi e nuovi d’ogni specie e d’ogni uso, gridando il prezzo che ne volevano ritrarre, come se si fosse trattato d’una vendita all’incanto.

Questo accadeva su d’un piazzale, dinanzi la chiesa di un villaggio, tra l’Isonzo e il Natisone, il giorno della seconda festa di Pasqua.

La stagione, lieta del sorriso primaverile, confortava l’occhio e lo spirito coll’azzurro del cielo e col verde della campagna.

Diffuso era un giubilo per tutto il creato, e nell’aria tepida delle ore meridiane si sentivano gli effluvi del biancospino e delle prime viole; e pareva che il mormorio del fiume fosse in armonia coi canti degli uccelli già solleciti del nido; solo al di là delle acque, verso ponente, in diversi punti, vedevi ancora sollevarsi alcune colonne di fumo: erano i villaggi incendiati nella passata Settimana Santa.

La chiesa aperta, e tuttora inondata d’incenso, annunziava la fine della funzione, e alcune di quelle comari che ne uscivano, vedendo lì sulla piazza quella confusione, riponevano in tasca il rosario per accorrere là anch’esse. Così un gran cerchio di donne si era formato all’un dei lati del piazzale, dove un soldato sciorinava a’ loro sguardi curiosi una quantità di gonnelle, di camicie e camicette, di fazzoletti e di grembiuli. Via via qualcuna si staccava dal gruppo portando con sè l’oggetto acquistato. Talune correvano a casa, e ritornavano in fretta col denaro occorrente, chi sa in quanto tempo raggranellato. Era un andirivieni, un gridìo, un baccano da non dirsi, e tutto il villaggio stava in movimento.

Fra quelle tante persone, così diversamente animate, avresti notato una giovinetta che cercava di [p. 3 modifica]farsi largo fra la folla, e sul cui viso gentile, insieme con la timidezza e con la ritrosia, naturali alla sua età e al suo sesso, vedevi un vivo desiderio di afferrare anch’essa un po’ di quella grazia di Dio. Il rosso delle guance, fatto più vivido, le saliva fino alla radice dei biondi capelli, dei quali alcune minute ciocche sfuggivano e s’inanellavano senz’arte alle tempie e al principio della bellissima fronte che il fazzoletto cadutole sugli omeri lasciava tutta scoperta.

Giunta a farsi largo, afferrò con la mano tremante il lembo di una coltre che il soldato aveva allora allora spiegata, e disse:

— Ve li dò io i due fiorini che domandate. —

La sua voce argentina impose silenzio alle comari che stavano lì d’intorno, e che ritiratesi le lasciarono conchiudere l’affare. Poi, levati di tasca altri denari, quella fanciulla comprò il traliccio di un letto matrimoniale, una coperta di vergato e non so quali altri oggetti, e fattone un fagotto, se lo caricò sulla testa e, lieta della sua buona ventura, tornò a traversare la folla.

— Ehi, Mariuccia! — le gridavano le amiche — non ci dirai più che il tuo damo l’ha ancora da nascere! Si vede bene che pensi ad apparecchiarti il nido. Guardate, guardate la Mariuccia quanta roba si porta via! — E le andavano dietro per esaminare con più agio se aveva fatto una buona spesa.

In grazia di que’ prezzi così bassi tutta la mercanzia fu, in poco d’ora, smaltita: persino i cavalli e le carrette, sparirono in un momento. Sgombrata la piazza, i soldati andarono all’osteria, e, dopo aver bevuto, tornavano, sghignazzando, a’ loro quartieri per la via dalla quale erano venuti. Nel passare il torrente incontrarono altre carrette cariche di roba [p. 4 modifica]razzolata tra le macerie dei villaggi incendiati, guidate da campagnuoli, che, più avveduti, non avevano aspettato a comprare dai soldati, ma erano stati loro stessi a far raccolta. I soldati, briachi, pretesero che a loro si dovesse almeno il tributo dell’acquavite, e quei contadini furono contenti di cavarsela dando pochi carantani e ricevendo qualche piattonata.



Note

  1. Svanzica (da Zwanziger) moneta da venti soldi austriaci.