Rime (Guittone d'Arezzo)/Deo, che non posso or disamar sì forte: differenze tra le versioni

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Deo, che non posso or disamar sì forte

../Spietata donna e fera, ora te prenda ../Ahi! con mi dol vedere omo valente IncludiIntestazione 13 settembre 2008 75% poesie

Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Deo, che non posso or disamar sì forte
Spietata donna e fera, ora te prenda Ahi! con mi dol vedere omo valente


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4

Potesse disamare! Forse cosí indurrebbe la donna all’amore. Ma non può e pur spera di vincere.


 
     Deo, che non posso or disamar sì forte,
como fort’amo voi, donna orgogliosa!
Ca, poi che per amar m’odiate a morte,
4per disamar mi sareste amorosa;
     ch’altresì, com’è bon diritto, sorte
che l’uno como l’altro essere osa,
poi di gran torto, ch’ème ’n vostra corte
8fatto, me vengerea d’alcuna cosa.
     Torto è tale, no lo vidi anco pare:
non osarme piacer ciò ch’è piacente,
11ed essere odiato per amare,
     Malgrado vostro e mio son benvogliente,
e serò, ché non posso unque altro fare,
14e fa mister che pur vegna vincente.