Dio e Maria: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: rinomino 101% in 100%
CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: rimuovo parametri obsoleti
 
Riga 1: Riga 1:
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Silvio Pellico<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Silvio Pellico<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
<section begin="Anno di pubblicazione"/>1837<section end="Anno di pubblicazione"/>
<section begin="Anno di pubblicazione"/>1837<section end="Anno di pubblicazione"/>
<section begin="Iniziale del titolo"/>D<section end="Iniziale del titolo"/>
<section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/>
<section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/>
<section begin="Argomento"/>Poesie<section end="Argomento"/>
<section begin="Argomento"/>Poesie<section end="Argomento"/>
Riga 13: Riga 12:
| Nome e cognome dell'autore =Silvio Pellico
| Nome e cognome dell'autore =Silvio Pellico
| Titolo =Dio e Maria
| Titolo =Dio e Maria
| Iniziale del titolo =D
| Anno di pubblicazione =1837
| Anno di pubblicazione =1837
| Lingua originale del testo =
| Lingua originale del testo =

Versione attuale delle 15:37, 2 apr 2020

Silvio Pellico

1837 Indice:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu Poesie Letteratura Dio e Maria Intestazione 24 ottobre 2012 100% Da definire

Questo testo fa parte della raccolta Poesie inedite (Pellico)


[p. 256 modifica]

DIO E MARIA.





Astitit Regina a dextris tuis.

(Ps. 44).



Umile sì, ma ardimentoso il core
     Sorga dal fango e si sollevi a Dio:
     Cinto d’argilla, ma di te, Signore,
                                        4Figlio son io!

Bella è la terra, e i favillanti strali
     Del nobil astro che il suo sen feconda,
     E il dì e la notte, e i fiori e gli animali,
                                        8E l’aere e l’onda.

Bello è l’imper dell’uom su gli elementi:
     Ei gioia cerca, e gioia sogna o trova;
     Ma sete sempre han suoi desiri ardenti
                                        12Di gioia nuova.

[p. 257 modifica]


A me non bastan tue bellezze, o terra;
     Le indagai tutte, le ammirai, le ammiro;
     Ombre son vaghe, e morte a lor fa guerra:
                                        16Io il ver sospiro.

Ed in te solo è il vero, o impermutato
     Bello ineffabil che allumasti il sole,
     Ed a’ tuoi figli nella polve hai dato
                                        20Vita e parole.

Chi sei? nol so. Chi son? nol so. Ma pure
     Traluci a me, benchè ti copra un velo;
     In mille voci annuncian tue fatture
                                        24Il Re del Cielo.

Ma delle tue fatture la più bella,
     Quella che più di grazia è portatrice,
     Quella che più ti rappresenta, quella
                                        28Che al cor più dice,

Ell’è Maria, la Vergine, la Figlia
     Dell’Uomo, in Ciel fatta a’ fratei reina!
     La femminil pietà che s’assomiglia
                                        32Alla divina!