Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/95: differenze tra le versioni

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{{§|Brodo|{{type|f=120%|'''Brodo-a,'''}}}} acqua in cui han bollito sostanze animali ({{AutoreCitato|Giovanni Boccaccio|Boccaccio}}). Deriva da un ger. got. * ''brod'', che si svolse da una parte nell’aat. ''brôt, brôth, prôt'', mat. ''brôt'', tm. ''Brot''; dall’altra nell’as. ''bród, brad'', bt. ''brôd'', ol. ''brood'', ags. ''bréad'', ing. ''bread'', anrd. ''brandh'': tutte voci significanti “pane”. Il ger. got. * ''brod'' aveva il signif. generale di “preparare qualche cosa al fuoco”, e fu questo che si conservò nel tm. ''brodeln, brudeln'', “crosciare, bollire, apprestare cibi”, ''Brühe'', brodo; nell’ing. ''broth'', zuppa, mlt. ''brodium'', it. ''brodo'', afr. ''breu'', fr. ''brouet'' e derivati, sp. ''brodio'' (Vedi Ioret, ''Romania'', IV, 119). Ma questo signif. si specializzò in quello di “cuocere”, che noi riscontriamo nelle tre età del t., e in molte forme del bt. Nel rom. penetrò forse mediante il got., quando cioè la specializzazione non era ancora avvenuta. Deriv.: ''brodacchio, brodajo, brodettato, brodetto, brodicchio, brodiglia, brodolone, brodoloso, brodone, brodosino, brodoso; imbrodolare, sbrodolare, sbrodolatura''. Anche ''broscia, sbroscia'' si fanno venire di qui mediante un * ''brodia, sbrodia'', come anche ''brogio'', sciocco.
{{§|Brodo|{{type|f=120%|'''Brodo-a,'''}}}} acqua in cui han bollito sostanze animali ({{AutoreCitato|Giovanni Boccaccio|Boccaccio}}). Deriva da un ger. got. * ''brod'', che si svolse da una parte nell’aat. ''brôt, brôth, prôt'', mat. ''brôt'', tm. ''Brot''; dall’altra nell’as. ''bród, brad'', bt. ''brôd'', ol. ''brood'', ags. ''bréad'', ing. ''bread'', anrd. ''brandh'': tutte voci significanti “pane”. Il ger. got. * ''brod'' aveva il signif. generale di “preparare qualche cosa al fuoco”, e fu questo che si conservò nel tm. ''brodeln, brudeln'', “crosciare, bollire, apprestare cibi”, ''Brühe'', brodo; nell’ing. ''broth'', zuppa, mlt. ''brodium'', it. ''brodo'', afr. ''breu'', fr. ''brouet'' e derivati, sp. ''brodio'' (Vedi Ioret, ''Romania'', IV, 119). Ma questo signif. si specializzò in quello di “cuocere”, che noi riscontriamo nelle tre età del t., e in molte forme del bt. Nel rom. penetrò forse mediante il got., quando cioè la specializzazione non era ancora avvenuta. Deriv.: ''brodacchio, brodajo, brodettato, brodetto, brodicchio, brodiglia, brodolone, brodoloso, brodone, brodosino, brodoso; imbrodolare, sbrodolare, sbrodolatura''. Anche ''broscia, sbroscia'' si fanno venire di qui mediante un * ''brodia, sbrodia'', come anche ''brogio'', sciocco.


Brolio, bruolo. brolo, orto di verzura Dante, Buti i. Immediatamente è dal prov. brio!//, afr. bruel breuil, mlt. brogilus, broilus, brolius. Il Diez crede che il suffisso il accusi una estrazione diretta da rad. ger. In questa ipotesi si sarebbe condotti a riconoscere per fondamentale il mat. bruel, e aat. bruii, [ donde tm. Briihl ]1.
{{§|Brolio|{{type|f=120%|'''Brolio, bruolo, brolo,'''}}}} orto di verzura ({{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}, {{AutoreCitato|Francesco di Bartolo|Buti}}). Immediatamente è dal prov. ''bruelh'', afr. ''bruelle'', fr. ''breuil'', mlt. ''brogilus, broilus, brolius''. Il {{AutoreCitato|Friedrich Christian Diez|Diez}} crede che il suffisso ''il'' accusi una estrazione diretta da rad. ger. In questa ipotesi si sarebbe condotti a riconoscere per fondamentale il mat. ''bruel'', e aat. ''bruil'', [donde tm. ''Brühl''], che è finale di molti nomi proprii di paesi t. Il {{AutoreCitato|Friedrich Kluge|Kluge}} al contrario opina che il ger. derivi dal fr., e questo dal celt. ''brog'' “gonfiamento, germoglio”. Lo {{AutoreCitato|Jean Auguste Ulric Scheler|Scheler}}, persuaso che l’idea di “palude” sia essenziale a questa parola [difatti dapprima ''brogilus'' era = pratum palustre], riannoda tutto al t. ''brühl'', che, colle forme secondarie ''brögel, prugil'', mediante un ''brüchl'', vorrebbe da ''bruch'', luogo rotto, ags. ''brooc'', ing. ''brook'', ol. ''broech''.


{{§|Broglio|{{type|f=120%|'''Broglio,'''}}}} mescolamento, intrigo, sollevamento ({{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}, Liv. M.). Alcuni, e fra essi il {{AutoreCitato|Friedrich Christian Diez|Diez}}, fanno di questa {{Pt|pa-|}}
che è finale di molti nomi proprii di paesi t. Il K I contrario opina che il ger. derivi dal fr., e questo dal celt. brog "gonfiamento, germoglio". Lo Scheler. pers che l’idea di "palude" sia essenziale a questa parola difatti dapprima brogilus era = pratum palustre, riannoda tutto al t. briihl, che, colle forme secondarie brogel, prugil, mediante mi briichl, vorrebbe da bruch, luogo rotto //•"’»•. ing. brook, ol. broech.

Broglio, mescolamento, intrigo, sollevamento Haute.

Liv. M.). Alcuni, e fra essi il hi..-, fanno di quesl

Versione attuale delle 12:03, 27 lug 2021


brodo — broglio. 67


Brodo-a, acqua in cui han bollito sostanze animali (Boccaccio). Deriva da un ger. got. * brod, che si svolse da una parte nell’aat. brôt, brôth, prôt, mat. brôt, tm. Brot; dall’altra nell’as. bród, brad, bt. brôd, ol. brood, ags. bréad, ing. bread, anrd. brandh: tutte voci significanti “pane”. Il ger. got. * brod aveva il signif. generale di “preparare qualche cosa al fuoco”, e fu questo che si conservò nel tm. brodeln, brudeln, “crosciare, bollire, apprestare cibi”, Brühe, brodo; nell’ing. broth, zuppa, mlt. brodium, it. brodo, afr. breu, fr. brouet e derivati, sp. brodio (Vedi Ioret, Romania, IV, 119). Ma questo signif. si specializzò in quello di “cuocere”, che noi riscontriamo nelle tre età del t., e in molte forme del bt. Nel rom. penetrò forse mediante il got., quando cioè la specializzazione non era ancora avvenuta. Deriv.: brodacchio, brodajo, brodettato, brodetto, brodicchio, brodiglia, brodolone, brodoloso, brodone, brodosino, brodoso; imbrodolare, sbrodolare, sbrodolatura. Anche broscia, sbroscia si fanno venire di qui mediante un * brodia, sbrodia, come anche brogio, sciocco.

Brolio, bruolo, brolo, orto di verzura (Dante, Buti). Immediatamente è dal prov. bruelh, afr. bruelle, fr. breuil, mlt. brogilus, broilus, brolius. Il Diez crede che il suffisso il accusi una estrazione diretta da rad. ger. In questa ipotesi si sarebbe condotti a riconoscere per fondamentale il mat. bruel, e aat. bruil, [donde tm. Brühl], che è finale di molti nomi proprii di paesi t. Il Kluge al contrario opina che il ger. derivi dal fr., e questo dal celt. brog “gonfiamento, germoglio”. Lo Scheler, persuaso che l’idea di “palude” sia essenziale a questa parola [difatti dapprima brogilus era = pratum palustre], riannoda tutto al t. brühl, che, colle forme secondarie brögel, prugil, mediante un brüchl, vorrebbe da bruch, luogo rotto, ags. brooc, ing. brook, ol. broech.

Broglio, mescolamento, intrigo, sollevamento (Dante, Liv. M.). Alcuni, e fra essi il Diez, fanno di questa pa-